Appena quattro punti di vantaggio sulla zona retrocessione, uno dei reparti offensivi meno prolifici dell'intera serie A e uno psicodramma interno da gestire.
Il fallimento tecnico del Milan è sotto gli occhi di tutti. E non può bastare la buona prestazione dello Stadium per far intravedere segni di risveglio, seppur il 4-3-2-1 varato da mister Pioli con Suso e Calhanoglu a dare maggiore equilibrio alla manovra rossonera è un esperimento che ha dato esito positivo.
Ma è il mal d'attacco è evidente e la crisi di Piatek, in particolare, è sotto gli occhi di tutti. Solo undici i gol messi a segno in totale dal Milan contro i ventuno realizzati, in questo periodo, lo scorso anno. A salire sul banco degli imputati soprattutto il centravanti polacco, davvero lontano parente da quello ammirato la passata stagione.
E per tentare di risolvere il problema del gol i dirigenti rossoneri pensano a Mario Mandzukic, attualmente fuori rosa nei bianconeri, e a Dries Mertens (in scadenza di contratto col Napoli), mantenendo sempre viva la pista che porta a Zlatan Ibrahimovic. La sensazione, in ogni caso, è che i rossoneri si muoveranno per cambiare il quadro del reparto offensivo.
Serve un'immediata inversione di rotta. Al momento neanche Pioli è riuscito a smuovere le acque dopo l'esonero di Giampaolo giunto, ricordiamo, all'indomani della vittoria di Marassi con il Genoa. In molti si chiedono se non andava concessa fiducia ad un allenatore che stava, a fatica, percorrendo una strada alternativa.