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Serie A: top e flop della 13^ giornata

Torna la nostra consueta rubrica sui top e i flop dell’ultimo turno di Serie A, dando un’occhiata a chi ha sorpreso e a chi invece a deluso le aspettative. 

PROMOSSI

Inter: la squadra di Conte ci crede, schianta il Torino e tiene vivo questo campionato. Adesso molto passerà dall’eventuale passaggio in Champions League. Questo potrebbe cambiare la stagione dei nerazzurri, la gestione della fatica e degli impegni. Conte, nel frattempo, aspetta il mercato di gennaio ed i rinforzi.

Lazio e Roma: la capitale è di nuovo protagonista dopo tanti anni. Entrambe le squadre capitoline vincono i rispettivi match e consolidano la zona Champions League insieme alla sorpresa Cagliari.

Higuain – Dybala: sono loro i promossi di una Juventus difficile da decifrare. La coppia in HD porta a casa i tre punti in una gara nella quale i bianconeri meritavano davvero poco. Da esuberi a veri padroni dell’attacco il passo è stato brevissimo.

BOCCIATI 

Torino: Mazzarri adesso rischia tantissimo. I granata dovevano essere protagonisti di questa stagione. La classifica recita dodicesimo posto a 14 punti con ben 20 reti subite. Urge cambio di rotta repentino.

Brescia: il destino verso la Serie B sembra segnato. L’arrivo di Grosso in panchina non ha cambiato nulla e la squadra sembra aver perso il mordente delle prime giornate. Mentre Cellino si lascia andare a battute di dubbio gusto su Balotelli. 

Fiorentina: potevano sembrare la sorpresa ed invece sono tornati nell’anonimato. Ribery si lamenta, Chiesa vuole partire e Montella deve far fronte anche ai problemi legati agli infortuni.

RIMANDATI

Napoli: si parla poco di campo e tanto delle decisioni del presidente. Tra multe e malumori, gli azzurri rischiano di gettare alle ortiche tutti gli obiettivi prima di dicembre.

Cagliari: da potenziale terza in classifica alla pura follia nervosa. La squadra di Maran domina a Lecce, per poi farsi rimontare dopo le follie di Cacciatore ed Olsen.

Var: ancora un weekend di polemiche. La riunione di RIzzoli con gli allenatori non ha rasserenato l’ambiente, al contrario le decisioni specialmente sui falli di mano restano cervellotiche. 

Statistiche

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