Un’emergenza totale che sta colpendo il nostro paese a 360 gradi. Partito dalla Cina e sottovalutato dal resto del mondo, il COVID 19 sta tenendo sotto scacco l’intero globo. Mentre negli Stati Uniti e nel resto dell’Europa si sta vivendo una drammatica prima fase, l’Italia è già nel pieno dell’emergenza.
Naturalmente, oltre al numero di contagiati e vittime che cresce ogni giorno, il grande problema è quello economico. L’influsso negativo ed il trend che non sembra poter cambiare nel breve periodo, sta portando notevoli problematiche in ogni settore produttivo. Tra questi, chiaramente, anche lo sport sta vivendo un vero e proprio periodo nero. In particolare è drammatica la situazione del mondo del calcio nel quale si rischia il fallimento di centinaia di squadra lungo tutto lo stivale.
Mentre in Serie A la situazione è ancora gestibile, sono le categorie inferiori a far la conta con le perdite. Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è intervenuto proprio a tal proposito lanciando un grido d’aiuto. La volontà è quella di presentare al Governo un piano a medio – lungo termine per salvaguardare la situazione. La volontà è quella di chiedere lo “stato di Crisi” e la creazione di un “Fondo Salva Calcio”. Tutto ciò rientra in un programma di rinnovamento sotto tutti gli aspetti, specialmente economici.
Per dare un semplice dato lampante: senza il ritorno in campo, la Serie A avrebbe una perdita di 720 milioni di euro. Un dato allarmante considerando che le venti società di A hanno un debito complessivo di oltre 2 miliardi e mezzo di euro. In tuttò ciò, come anche nel resto d’Europa, si ragiona sul taglio degli stipendi dei calciatori. Nelle categorie inferiori la situazione è drammatica: si chiede la cassa integrazione per i calciatori. Non c’è via d’uscita: o si licenziano i dipendenti oppure le società falliranno e non saranno iscritte al campionato.