Chievo smarrito e senza possibilità di contenere lo strapotere avversario. Al Via del Mare il Lecce domina per larga parte della gara non lasciando scampo agli ospiti, che escono inevitabilmente sconfitti, nonostante un’accenno di reazione nella ripresa. Per i gialloblù si tratta della quinta sconfitta nelle più recenti sei uscite di campionato. Adesso un piazzamento all’interno del gruppo play-off non è più così scontato, perchè le inseguitrici non hanno intenzione di stare a guardare.
Reparti scollegati e distrazioni fatali
La banda di Aglietti doveva dimenticare in fretta il pesante passo falso casalingo nel derby con il Vicenza e per farlo il tecnico toscano ha apportato qualche modifica all’assetto iniziale. Il modulo di partenza è il 4-2-3-1, sperimentato già in altre occasioni, con Vaisanen preferito a Gigliotti al centro della difesa e il terzetto formato da Garritano, Canotto e Di Gaudio a sostegno dell’unica punta De Luca. I padroni di casa sbloccano subito il match grazie a un destro potente di Maggio che si insacca sotto l’incrocio dei legni. Pochi minuti più tardi gli ospiti si vedono già costretti a operare la prima sostituzione: fuori Vaisanen per infortunio, dentro Leverbe. Inaspettatamente sugli sviluppo di corner arriva il pari grazie a un’incornata decisa di Obi. Non c’è nemmeno il tempo di festeggiare che il Lecce torna avanti con Coda, il quale cala il tris firmando la personale doppietta al 38′. Prima del duplice fischio c’è tempo anche per il poker siglato da Pettinari.
Il Chievo è apparso incapace di reagire e impotente di fronte alla manovra avvolgente dei salentini. Al rientro in campo Mogos (colpevole in almeno due delle reti avversarie) trasforma un calcio piazzato con un siluro dal limite e riduce il gap. Intorno all’ora di gioco i clivensi potrebbero clamorosamente riaprire i giochi. Rigore decretato dall’arbitro, ma dal dischetto Leverbe combina un guaio calciando alle stelle. Alcuni istanti dopo De Luca avrebbe la chance per accorciare le distanze, ma il suo lob da circa trenta metri a scavalcare un Gabriel fuori dai pali termina sul fondo. Lentamente i ritmi si abbassano e gli uomini in maglia gialla esauriscono le cartucce, spegnendosi inesorabilmente. Notte fonda per i Mussi Volanti.
“Dobbiamo capire cosa vogliamo, perchè ci siamo fermati”
L’ennesima battuta d’arresto di questo periodo di crisi si abbatte sul club della Diga, chiamato a riordinare le idee al più presto, perché per centrare l’obiettivo serve percorrere ancora molta strada. Al termine dell’incontro Aglietti non ci gira troppo intorno: “Sono arrabbiato perché comunque la partita è stata simile a quella contro il Vicenza. Bisogna metterci la faccia e magari il primo responsabile sono io, i calciatori devono capire che cosa vogliamo fare da qui alla fine perché ci siamo un po’ fermati. A parte nei risultati, nello spirito, nella voglia di andare in campo e la spensieratezza con cui andavamo in campo non la vedo più. Dovremmo giocare più sereni, più tranquilli invece sembra che abbiamo un macigno da portare avanti. Di conseguenza certi approcci alla partita sono sbagliati. La partita è chiaramente persa e, come con nella partita contro il Vicenza, la reazione viene fuori tardi”.
Poi chiarisce l’episodio in occasione del rigore, dove c’è stato un abbozzo di contesa: “Il rigorista è Leverbe. Questa è la lista dei rigoristi, lui si è preso la responsabilità, poi, ha sbagliato, succede. Non è per questo che abbiamo perso la partita, quella era un’occasione importante, così come quella di De Luca. Le occasioni nel secondo tempo le abbiamo avute. Se ci focalizzassimo sul secondo tempo, in questo momento sbaglieremo. Le prestazioni del secondo tempo, forse, sono frutto di uno sgravio mentale visto che non si ha più nulla da perdere”. Infine conclude: “Ci siamo un po’ bloccati e non capisco il motivo, perché poi facciamo le stesse cose, io dico le stesse cose. Come abbiamo visto una classifica diversa ci siamo un po’ da una parte esaltati e dall’altra preoccupati di doverla tenere. Dobbiamo ritrovarci”. Urge una reazione già martedì contro il Frosinone, che arriverà al Bentegodi anch’esso desideroso di riscatto.