Partenza sprint, ma ripresa da incubo. Il Verona sottomette la Sampdoria al Ferraris, imponendo il proprio gioco per tutta la prima frazione, ma nella ripresa subisce un calo notevole, che permette agli avversari di ribaltare il risultato e di portare a casa l’intera posta in palio. La squadra di Juric si dimostra ancora una volta in grado di tenere le redini del match, per poi cedere alla distanza. Quella di Genova è la cinque sconfitta nelle più recenti sei uscite di campionato e l’obiettivo di chiudere in ottava posizione sta lentamente sfumando.
Padroni del campo, poi il crollo
Lo schieramento inziale vede la conferma di Sturaro in mezzo al campo al fianco di Barak, arretrato sulla linea dei centrocampisti per far posto ad un inedito tandem offensivo formato da Salcedo e Lasagna, con Zaccagni che agisce alle loro spalle. Il giovanissimo attaccante scuola Genoa ha sui piedi la prima chance per i suoi, ma un difensore avversario mura la sua conclusione. La rete del vantaggio, però, non tarda ad arrivare: è Lazovic l’autore, grazie a una traiettoria imparabile disegnata direttamente da calcio piazzato. Un’autentica meraviglia della balistica. I blucerchiati rimangono frastornati e faticano a reagire.
Il Verona sembrava avere il pieno controllo della situazione, quando al primo pericolo creato dalla Sampdoria si fa trovare impreparato e concede il pareggio a Jankto. L’inerzia è completamente cambiata e la mezz’ala ceca potrebbe firmare la sua personale doppietta pochi istanti dopo, ma Silvestri si oppone alla grande. A venti minuti dal termine il direttore di gara concede un penalty a favore della formazione di Ranieri; l’incaricato a batterlo è Gabbiadini, che trasforma. Risultato ribaltato. Gli scaligeri accusano il colpo, Juric tenta la carta delle sostituzioni per sistemare qualche falla, ma all’82’ un uscita fuori tempo del portiere gialloblù porta Thorsby a calare il tris e a chiudere la pratica. In pieno recupero il Verona tenta di riaprire i giochi, ma prima Lasagna impatta su Audero, poi a dire di no a Dawidowicz è il palo. Destino crudele, sconfitta inevitabile.
“Abbiamo dominato, poi siamo stati troppo fragili”
La rete incassata al rientro in campo dopo la pausa è tagliato le gambe al Verona, che non ha più ritrovato la giusta lucidità per mettere in difficoltà la Sampdoria. “Nel primo tempo abbiamo dominato e potevamo segnare di più – commenta Juric ai microfoni di Sky – nella ripresa sono entrati giocatori nella Sampdoria che sono superiori ai nostri. Purtroppo siamo stati fragili, non abbiamo retto. I ragazzi hanno fatto il massimo, dovevamo segnare di più nel primo tempo ma Gabbiadini, Keita e Candreva sono giocatori diversi e lo hanno dimostrato”.
Poi prosegue: “Ci sono state partite diverse; abbiamo perso partite dominate, oggi ho avuto la sensazione che appena hanno accelerato noi non siamo riusciti a reggere anche perché abbiamo perso alcuni giocatori in difesa che ci danno più spessore fisico”. Infine riflette su quello che manca alla sua squadra: “Quella che spesso si chiama cattiveria io la chiamo qualità. Noi non siamo una squadra fisica; nel primo tempo avremmo dovuto segnare di più e nella ripresa avremmo dovuto combattere di più. Abbiamo anche regalato dei gol perdendo palla banalmente o concedendo il rigore. Fare un’analisi è complicato per me”.