Per la rubrica Calciatori Siciliani, realizzata in collaborazione con la Sicilia Football Association, oggi ci occupiamo di uno dei migliori difensori siciliani a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, il favarese Salvatore Vullo.
Difensore grintoso e tecnico, capace di esprimersi al meglio come terzino sinistro, Salvatore Vullo è stato protagonista di una carriera ad alti livelli che lo ha visto accostarsi anche al giro della Nazionale Italiana. Dalla finale di Coppa Italia con la maglia del Palermo agli anni da titolare in Serie A ai tempi di Zico, Maradona e Platini, Vullo ha poi intrapreso una lunga carriera da allenatore.
Nato a Favara, in provincia di Agrigento, il 30 ottobre 1953, Salvatore Vullo detto Totò intraprese la carriera da calciatore nella provincia di nascita, transitando nelle giovanili del Ribera prima dell’approdo tra i professionisti.
Acquistato dal Palermo del Presidente Renzo Barbera, Vullo farà il suo esordio in Serie B il 14 febbraio 1974 contro l’Avellino, squadra di cui molti anni dopo diverrà una bandiera. Pochi mesi dopo il suo esordio tra i professionisti il giovane terzino favarese disputerà una delle partite più sfortunate ed importanti della sua carriera.
Il 23 maggio 1974, infatti, allo Stadio Olimpico di Roma si disputa la finale di Coppa Italia tra Bologna e Palermo. È la prima finale della storia per una squadra siciliana. Partito dalla panchina, Vullo subentrerà in campo al 61’ per sostituire Ballabio. Durante quella storica partita il Palermo di Alvaro Biagini, malgrado il vantaggio siglato da Magistrelli, verrà ripreso dal Bologna al 90’ grazie ad un discutibilissimo rigore concesso dall’arbitro Sergio Gonella. Dopo gli ininfluenti supplementari la partita finirà ai rigori. Per il Palermo sarà delusione cocente: 4-3 per il Bologna e fine del sogno di portare il trofeo in Sicilia. A condannare i rosanero gli errori dal dischetto di Erminio Favalli e proprio del giovanissimo terzino Salvatore Vullo.
Impiegato per soli sette incontri nella stagione successiva, nell’annata 1975-76 Vullo verrà ceduto in prestito all’Olbia, in Serie C. La buona stagione in Sardegna, impreziosita dal primo gol in carriera, consentirà a Vullo il ritorno ai rosanero. Con i palermitani il terzino disputerà due stagioni in B da titolare, conquistandosi l’interesse del Torino di Sala, Pulici e Graziani, la squadra vicecampione d’Italia.
Con i granata Vullo esordirà in Serie A il 1° ottobre 1978 contro la Fiorentina. Titolarissimo, alla sua prima stagione al Toro Vullo risulterà il calciatore più presente in campionato, facendo anche il suo esordio in Coppa Uefa. Nella stagione successiva, ancora da titolare, centrerà la seconda finale di Coppa Italia della sua carriera. Molto apprezzato dalla tifoseria granata, in due stagioni sotto la Mole Vullo collezionerà 67 presenze e 2 gol tra campionato e coppe, conquistando un terzo e un quarto posto in campionato.
Acquistato dal Bologna nella stagione 1980-81, con i rossoblu Vullo giocherà una sola stagione, con 26 presenze in campionato. Passato alla Sampdoria l’anno dopo, il difensore siciliano darà un contributo importante alla promozione dei blucerchiati in Serie A, disputando sempre a Genova la stagione successiva.
Dopo l’esperienza doriana, nel 1983, Salvatore Vullo passerà all’Avellino, squadra che in quegli anni stava vivendo il periodo più importante della sua storia, militando stabilmente in Serie A. Con i biancoverdi Vullo giocherà tre stagioni, con alcuni episodi memorabili come l’efficace e sofferta marcatura su Diego Maradona nel corso del derby contro il Napoli nella stagione 1984-85.
Tornato in Sicilia nel 1986, al Catania in Serie B, Vullo chiuderà la carriera agonistica tra i professionisti nel 1987. In totale il terzino favarese ha collezionato 140 presenze e 5 gol in Serie A e 170 e 7 reti in Serie B.
Nel momento dell’apice della sua carriera, cioè quello del biennio con la maglia del Torino, Vullo lambì anche il giro della Nazionale Italiana che qualche anno dopo vincerà la Coppa del Mondo. Nel 1979, convocato da Enzo Bearzot per una gara della nazionale “sperimentale”, Vullo vestirà la maglia azzurra a Bologna contro l’Unione Sovietica, scendendo in campo dal primo minuto.
Dopo la carriera sul campo, Salvatore Vullo ha intrapreso una lunga carriera da allenatore, che lo ha visto dirigere oltre una decina di squadre, tra cui l’Avellino, formazione con la quale nella stagione 2002-03 centrò la promozione in Serie B.