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Palermo, Baldini: “Nel calcio non esiste solidarietà, c’è una cultura di divisione”

Alla vigilia dell’ultima gara stagionale, l’allenatore rosanero Silvio Baldini si è fermato in conferenza stampa per parlare della gara di domani. Il Palermo ospiterà il Padova al Barbera per la finale di ritorno dei playoff. I siciliani ripartiranno dal vantaggio di 1-0, che li rende i grandi favoriti per il passaggio del turno. Il tecnico della squadra si è focalizzato sulla “questione Brunori” che ieri ha sposato la sua compagna. Baldini ha ripreso l’argomento per andare contro chi ha accusato il Palermo di scarsa professionalità, rimproverando il mondo del calcio di aver perso la rotta morale.

Il matrimonio di Brunori

Sapevamo da tempo del matrimonio di Brunori – ha spiegato Baldini – lui ha fatto bene perché la famiglia è una cosa importante, siamo tutti felici che sia andato. Oggi tornerà e si allenerà con noi e domani giocherà con ancora più serenità. Non credo che il calcio sia legato a delle regole, è fatto di emozioni e noi dobbiamo lasciarle alle persone. Se non si fosse sposato non sarebbe stato felice, quindi questa era la cosa giusta da fare. Quello che mi da fastidio di questo mondo è che è pieno di ipocriti, di persone che godono vedendo gli altri stare male. Nel calcio non esiste solidarietà, esiste il denigrare, sentire persone che sostengono che conti solo vincere o che il secondo non sarà mai ricordato. Una serie di messaggi che vengono seguiti perché fatti da persone vincenti, senza capire che il calcio è un gioco per famiglie. La rivalità degli ultras non va bene, ma loro non devono essere i capri espiatori di un sistema basato su una cultura sbagliata. Il torto non è loro ma di chi gli ha impartito questa cultura di divisione. Non permettere a Brunori di sposarsi sarebbe stato da ipocrita, perché una persona deve essere felice quando scende in campo. Io avrei potuto fermare il matrimonio e passare per quello professionale, ma non si fa così, non si può rendere una persona triste e frustrata solo per salvarti la faccia. Il risultato non conta, conta la prestazione che passa dal saper giocare tutti insieme, pressare tutti insieme, e questo se non sei felice non lo puoi fare”.

La partita di domani

Durante il suo intervento il tecnico ha riservato anche molte parole alle condizione e alle scelte di domani: “Ci siamo allenati in maniera tranquilla e serena. Sappiamo che dopo la partita potremo gioire ma dobbiamo metterci il cuore per centrare l’obiettivo. Noi abbiamo sempre cercato la prestazione senza limitarci, per realizzarci nel campo perché solo lì possiamo capire chi siamo. Se c’è questa spinta e questa passione vuol dire che la gente vuol sentire l’emozione. La città ti ama quando riesci a farle capire che i tifosi sono i protagonisti, comprare il biglietto diventa un obiettivo per vivere quelle emozioni che la squadre riesce a trasmettere. Non ci saranno cambiamenti, giocheranno sempre gli stessi che ci hanno dato garanzie in questo percorso. Il lavoro deve darci un conforto che va al di la del risultato.

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