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Serie C, Messina-Benevento: la conferenza stampa di Modica

Vigilia di campionato per il Messina che sta vivendo un momento difficile della sua stagione. Oltre alle ben note problematiche extracampo ed ambientali, la squadra non sta riuscendo ad ottenere risultati e la classifica è diventata sempre più preoccupante. Domani i biancoscudati affronteranno la capolista Benevento dell’ex tecnico Auteri. Di fronte alle telecamere è intervenuto Giacomo Modica per presentare la sfida. Tanti gli argomenti affrontati a partire dalla carenza di strutture per allenarsi. In settimana la squadra ha svolte delle sedute nel parcheggio antistante il “Franco Scoglio” e, in un’altra giornata, su dei campi di calcio a cinque e sette:” Le difficoltà sono ataviche e partono da molto lontano. Non è un problema se ci siamo allenati nel campetto a sette, se abbiamo fatto un allenamento proficuo e di sostanza in quel momento, ma bisogna scervellarsi per trovare una situazione per potersi allenare. Certamente non è uguale ad allenarsi nell’antistadio facendo solo delle corse che non ti aiutano a migliorare tatticamente e tecnicamente, né per quanto concerne l’aggressività. Ci sono dei problemi, però non mi va di dilungarmi, in quanto mi si è spesso rivolta contro questa situazione, come se volessi giustificare la mancanza di risultati. Io vorrei essere messo soltanto nelle condizioni di fare l’allenatore, ma purtroppo non è così. Ne prendiamo atto e bisogna andare avanti, sperando che possa incidere poco o niente sulla testa dei giocatori. Serve gettare il cuore oltre l’ostacolo con passione e dedizione. Le persone è fondamentale che si sveglino, chi ha coscienza e desiderio che il Messina possa recitare una parte bella e gradevole cominci a fare qualcosa. Per l’ottava settimana che sono qui non ho mai messo piede dentro questo campo che si chiama San Filippo se non per le gare ufficiali. Se questo è normale“.

Un altro passaggio fondamentale ha riguardato gli errori gravi che si ripetono da diverse partite:” Dobbiamo non perdere in area le distanze, i riferimenti vanno presi, non lasciati a due o tre metri. In fase di difesa si deve vivere negativi, avendo paura nello sbagliare un metro perché ti fanno male, mentre in attacco puoi essere positivo sperando nell’errore dell’avversario. Noi stiamo vivendo in difesa con la leggerezza di essere in fase d’attacco. I due metri in più non si possono concedere, sul primo gol del Picerno eravamo a difesa schierata, quattro giocatori dentro e un solo attaccante loro, significa che si è attratti dalla posizione e dalla palla, perdendo di vista il riferimento. La palla in area non si aspetta, si cerca sempre. Un errore fatto in area è gol, quindi si marca“.

Infine il tecnico si è concentrato sulla fase difensiva e sui tanti goal incassati in questo inizio stagione:” Confido nell’aiuto della gente più esperta in questi campionati. Abbiamo però preso gol sull’espulsione di Manetta col Potenza o per il fallo da rigore contro la Casertana dove bastava accompagnare l’avversario, avendo quel senso di lettura. Gli errori fanno parte del nostro lavoro, chi non è sbaglia vuol dire che è un fenomeno, riguarda anche me, che posso sbagliare le scelte o sostituzioni. La squadra quello che fa lo interpreta sul campo con piena consapevolezza e col desiderio di voler stupire. Adesso andiamo ad analizzare soltanto la classifica o i risultati, ma sotto il profilo della prestazione non ho nulla da rimproverare ai ragazzi“.

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