La conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore sportivo Carlo Osti, andata in scena ieri allo stadio “Renzo Barbera”, è stata anche l’occasione di un confronto tra i giornalisti e l’amministratore delegato della società Giovanni Gardini. Il dirigente ha parlato a 360 gradi, dai problemi di risultati alla gestione extra-campo.
DA DE SANCTIS A OSTI
Aprendo la conferenza stampa di presentazione del nuovo Ds, l’amministratore delegato ha esordito facendo ovvio riferimento all’accaduto ed alle ragioni del cambio in corsa: “Ringrazio Morgan De Sanctis e Giulio Migliaccio per il lavoro svolto. Analizzando la situazione del momento, siamo molto dispiaciuti. Un dispiacere molto sentito che ci mette nelle condizioni di prendere delle decisioni. E dopo un’analisi attenta abbiamo deciso di affidare la direzione sportiva a Carlo Osti il cui curriculum parla chiaro, per competenza ed esperienza. Le motivazioni principali che ci hanno portato a questa decisione sono dettate dal fatto che la direzione sportiva è andata in difficoltà. Non ci sono colpevoli né capri espiatori. Prendiamo delle decisioni per il Palermo, perché crediamo che possa essere protagonista in Serie B. Oggi non è così, ma come sapete i bilanci si fanno alla fine della stagione”.
IL MOMENTO DELLA SQUADRA
Sul momento di grave crisi di risultati vissuto dal Palermo Gardini ha spiegato: “Non cerchiamo alibi e non scarichiamo le responsabilità su altri. Capiamo che è inusuale che si sia cambiato il ds e non l’allenatore. Ma ci sono motivazioni forti: dobbiamo guardare anche dentro i risultati. E abbiamo notato che la squadra segue l’allenatore, non ci ha mai giocato contro. Abbiamo ritenuto perciò di dare fiducia ad un allenatore bravo, capace, che si sente addosso la maglia del Palermo ed è convinto di poterlo portare fuori da questa situazione. Avevamo detto che l’obiettivo era migliorare il risultato dell’anno scorso ed essere competitivi per andare in Serie A. Non sta andando così”.
LA CONTESTAZIONE
In merito alla forte contestazione della tifoseria, esplosa nell’ultimo mese, Gardini ha dichiarato: “Io da 35 anni faccio e vedo calcio. Il tifoso ha tutto il diritto di manifestare il proprio malcontento. Io conosco le mie responsabilità, mi dispiace, rappresento la società, il City, ho la loro fiducia. E questo mi dà la forza per continuare a lavorare ogni giorno con le oltre 50 persone che collaborano qui. Io così dimostro la mia passione quotidiana nei confronti di questa città e di questa società. Non andando a casa per cinquanta giorni, non vivendo gli affetti familiari. Non mettendo una sciarpa al collo. La dimostro entrando a lavoro alle 9 e uscendo alle 21. Devo essere grato a tutte le persone che quotidianamente lavorano per questa società e che l’hanno fatta crescere in questi anni. E grazie ai tifosi, che danno tutto per la squadra. E sono scontenti giustamente. Noi dobbiamo andare avanti per fare il bene di Palermo e del Palermo. Perché sappiamo che merita la Serie A, la meritiamo. Sappiamo che i risultati non ci danno ragione. Ma dobbiamo lavorare per raggiungere questo obiettivo”.
IL MERCATO E IL RUOLO DI BIGON
Gardini ha assicurato che per la società non esistono restrizioni di budget sul calciomercato: “Siamo a disposizione per migliorare la squadra, non c’è nessun limite. Osti deve portare i profili che sono necessari, la società non si tirerà indietro. Più una squadra sta in B, più il gruppo perde e nessuno vuole perdere i propri soldi”. Il dirigente ha anche spiegato qual è la dinamica dei rapporti tra il Palermo e Riccardo Bigon, responsabile dell’area tecnica del City Football Group: “Bigon incide zero. Chiaro? Apprezzo la domanda ma così sgombriamo il campo. Nel CFG le responsabilità sono in capo alle società. È un vantaggio avere la strutture a globale perché può supportare. Ma le decisioni sono in capo a me e al direttore sportivo. Prendiamo noi le decisioni e le condividiamo. Non da oggi, da sempre. Poi la fortuna di avere un capo area che è italiano è certamente un upgrade, non un downgrade. Io ho un grandissimo rispetto di tutti, e lo stesso che do lo pretendo. Io do tutta l’anima per questa società. Le scelte un amministratore le può anche sbagliare”.
LO STADIO
Spazio anche per il punto della situazione sulla prossima convenzione per lo Stadio “Renzo Barbera”, che dovrebbe aprire le porte ad un restyling completo dell’impianto: “Con il Comune ci stiamo confrontando quasi quotidianamente per dare la possibilità a questo stadio di essere adeguato ai tempi, dopo anni di abbandono a se stesso. E siamo convinti che quanto prima firmeremo la convenzione. Ragioniamo anche su altre aree limitrofe perché si tratta di un grande investimento. Non si può pensare di immobilizzare decine di milioni di euro senza un ritorno. Le interlocuzioni sono proficue, abbiamo la stessa visione con il sindaco Lagalla. Non c’è un’area specifica, stiamo valutando sull’area del pallone o dei parcheggi, perché si possa abbassare la quota di investimento che va fatta”.